Beata Giuseppina Vannini, (1859-1911) Madre Fondatrice delle Figlie di San Camillo, nata a Roma, dove ha operato allargando il suo sguardo missionario aldilà delle Alpi ed oltre gli oceani fino alle terre di Argentina, ha vissuto portando ogni giorno la croce di Cristo. Una donna, vissuta in quel periodo di grandi cambiamenti e di profetiche transizioni in cui la vita della chiesa entrava in dialogo con gli stati moderni e i movimenti sociali (1878-1914).
Una donna, madre Giuseppina, che, al di là degli eventi più tristi che lieti della breve esistenza (solo 52 anni), sapeva dire sempre "Sì" all'Amore.
Dio conduceva per mano questa sua figlia prediletta a percorrere la strada non certo facile della santità personale e comunitaria (quella delle sue Figlie spirituali) per un progetto di vita religiosa che a distanza di oltre secolo, si riveste di scottante attualità evangelica.
Prima settimana missionaria
Tema: la Contemplazione ,
fonte della testimonianza missionaria
e garanzia di autenticità dell’annuncio cristiano.
“Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi” (Sal. 26, 13)
(27 settembre – 3 ottobre)
3 ottobre: XXVII domenica del tempo ordinario
(Ab 1, 2-3; 2, 2-4; Sal 94; 2 Tm 1, 6-8.13-14; Lc 17, 5-10)
INTRODUZIONE
· Prima Lettura, il Signore invita il profeta Abacuc a non disperare, ad
attendere il suo intervento che “non tarderà”, mantenendosi giusto nella fede;
· Seconda Lettura, san Paolo esorta Timoteo ad essere forte nello Spirito e, senza timore, a confidare nell’aiuto di Dio anche nella sofferenza;
· nel Vangelo, Gesù sprona i suoi discepoli ad abbandonarsi a lui con fiducia, come servi umili ed obbedienti.
L’obbedienza nasce dall’ascolto, mantenuto vivo dalla preghiera e dalla contemplazione della Parola di Dio, che aiutano a rileggere gli eventi della vita alla luce della fede.
PREGHIAMO
· Per noi che viviamo qui la missione, perché la frenesia delle nostre attività non ci impedisca di contemplare la Parola per discernere la presenza dello Spirito nella nostra vita, preghiamo.
· Per coloro che vivono la missione in terre lontane, perché le fatiche del difficile apostolato non li distolgano dall’impegno della contemplazione della Parola, unica garanzia di autenticità dell’annuncio che portano, preghiamo.
MESE DEL SANTO ROSARIO
Il Santo Rosario è la pratica eminente della devozione popolare, che è poi l’espressione più semplice di elementi dai significati complessi e molteplici.
I centocinquanta Ave, che sono omologhi ai centocinquanta Salmi, tali che il S. Rosario è detto anche Salterio Angelico o Salterio della Beata Vergine Maria, esprimono la ripetizione continua del nome di Maria e del nome di Gesù, a conferma di una pratica antichissima nella Chiesa che con forme diverse realizza l’invocazione continua del Nome divino.
In occasione della vittoria di Lepanto contro i Turchi (7 ottobre 1571), S. Pio V intese rendere grazie alla Santa Vergine istituendo la festa della Beata Vergine Maria della Vittoria, e patrocinando la recita del S. Rosario, da tempo importante pratica di venerazione e di culto popolare.
Con Gregorio XIII, nel 1573, la festa prese il nome della Beata Vergine Maria del Santo Rosario e venne celebrata alla prima domenica di ottobre, poiché la vittoria era stata conseguita di domenica, mentre l’intera Cristianità era intenta a recitare con fervore il S. Rosario per la buona riuscita della battaglia.
Nel 1913, san Pio X la ricondusse alla data storica del 7 ottobre.
Codificata e predicata da san Domenico fin dal 1214, su suggerimento di Maria SS., la recita del S. Rosario si trova ripetutamente richiamata nelle diverse e più recenti apparizioni della S. Vergine.
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