“è da sapere che il termine “angelo” denota l’ufficio, non la natura. Infatti quei santi spiriti della patria celeste sono sempre spiriti, ma non si possono chiamare sempre angeli, poiché solo allora sono angeli, quando per mezzo loro viene dato un annunzio.
Quelli che recano annunzi ordinari sono detti angeli, quelli invece che annunziano i più grandi eventi, son chiamati Arcangeli…Ma quando vengono a noi per qualche missione, prendono anche il nome dall’ufficio che esercitano.
Così Michele significa: chi è come Dio?...
...quando deve compiersi qualcosa che richiede grande coraggio e forza, si dice che è mandato Michele, perché possa comprendere, dall’azione e dal nome, che nessuno può agire come Dio.
A Maria è mandato Gabriele, che è chiamato fortezza di Dio; egli veniva ad annunziare colui che si degnò di apparire nell'umiltà per debellare le potenze maligne dell'aria. Doveva dunque essere annunziato da "fortezza di Dio" colui che veniva quale Signore degli eserciti e forte e guerriero.
Raffaele, significa "medicina di Dio". Egli, infatti toccò gli occhi di Tobia, quasi in atto di medicarli, e dissipò le tenebre della sua cecità. Fu giusto dunque che venisse chiamato "medicina di Dio" colui che venne inviato a operare guarigioni. San Gregorio Magno
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