Storia:
«Il dipinto documenta all’evidenza, come data d’origine, il primo Cinquecento». «È verosimile – qui la storia documentata cede il posto alla tradizione – che p. Cesare Simonio, M.I. chiedesse notizie alla Signora Settimia De Nobili della devota immagine [che aveva in una delle stanze della sua casa]. Venne così a sapere che il prezioso dipinto era opera del Beato Angelico e che, un tempo, san Pio V (1566-1572) l’aveva custodito, presso di sé, nelle sue stanze, in Vaticano. Parve conseguentemente, a questo punto, pensare e dire che la stesa immagine fosse dinanzi alla quale il santo Pontefice, pregando, avrebbe conosciuto l’esito della vittoria di Lepanto (7 ott. 1571) ». « Con atto notarile del 19 febbraio 1614, la signora Settimia, dispone di lasciare, alla sua morte, alla chiesa della Maddalena dei Ministri degli Infermi, il quadro della Madonna col Bambino Gesù sul braccio sinistro». Il 25 maggio 1616 moriva la signora Settimia assistita dal P. Simonio. L’indomani, il quadro della Madonna fu portato alla Chiesa della Maddalena.
P. Simonio zelò a suo potere il culto alla devota immagine, invocando la Madonna in aiuto dei malati col confortante titolo di Santa Maria della Sanità, posto in relazione con la Vergine Immacolata.
Lo sviluppo devozionale è ricco d’interventi straordinari del cielo.
San Camillo « lasciò ai suoi religiosi l’impegno di ricorre sempre con assoluta fiducia alla Madonna. Ne fece un particolare obbligo per l’assistenza ai malati, ricordando che la Madonna , assistendo la cugina Elisabetta e il divin figliolo Gesù ai piedi della Croce, ci ha insegnato come assistere gl’infermi e i moribondi ».
(Cf. Mario Vanti M.I., La Madonna della Salute, Tip. « Don Guanella », Roma 1954, passim).
Triduo della Madonna della Salute*
I giorno (13 novembre)
Maria partecipe di tutti i misteri di Cristo
Lettura:
Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi 3, 8.10-11
Tutto io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù. E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
Preghiamo insieme da ripetere alla fine ogni giorno
Celebrando con letizia la festa della beata Vergine Maria, Salute degli infermi, supplichiamo il Signore, fonte e premio della carità, perché ci aiuti nell’esercizio generoso delle opere di misericordia e diciamo:
Donaci il tuo amore, o Signore
v Per la Chiesa del nostro tempo, affinché nella lotta contro il male non desista dal suo impegno, ma si senta sostenuta da Cristo e da Maria per costruire un mondo migliore, preghiamo.
v Per tutti i malati e i sofferenti, perché trovino nella Vergine Maria il conforto della loro fede, la certezza per la loro speranza, preghiamo.
v Per i nostri fratelli agonizzanti: perché ricevano il Viatico della salvezza come pegno di resurrezione e di gloria, preghiamo.
v Per tutti noi, che ci rallegriamo della protezione della Madre della Salute: perché imitiamo nella nostra vita le sue virtù, specialmente l’amore compassionevole verso chi soffre, preghiamo.
Preghiera finale:
Dio onnipotente, accogli con bontà le nostre preghiere e, per intercessione della Beata Vergine Maria, Salute degli infermi, concedi a noi di vivere nel tuo amore e di operare azioni di misericordia verso i nostri fratelli bisognosi.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
II giorno (14 novembre)
La più grande prova d’amore
Lettura:
Dal secondo libro dei Macabei 7, 20-21
La madre, ammirabile oltre ogni dire e degna di memoria, vedendo morire i suoi figli, sopportava quel sacrificio generosamente per la speranza che aveva in Dio. Piena di sapienza, univa alla tenerezza di mamma un coraggio virile.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
III giorno (15 novembre)
Ecco la mamma!
Lettura:
Dal libro del Siracide 24, 17-19
Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderati, e saziatevi dei miei frutti. Poiché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi è più dolce del favo di miele.
Parola di Dio.
Rendiamo grazie a Dio.
* dal Libro di Preghiere proprio delle FSC
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