La rappresentazione del presepio, dal latino presepium, cioè mangiatoia, il luogo dove fu deposto Gesù dopo la nascita,
è comparsa nel Medioevo sotto forma di quadri viventi e di narrazioni liturgiche che venivano recitate nelle chiese.
È con questo spirito che san Francesco d’Assisi ebbe l’idea, nel 1223, di celebrare il Natale nella chiesa del castello di Greccio, nel Lazio.
Si narra che durante la predica del Santo, la statua del Bambino prese miracolosamente vita. L'episodio venne celebrato da Giotto in un famoso affresco che si può ammirare nella Basilica Superiore di Assisi.
La messa fu celebrata su una mangiatoia piena di paglia, ed erano presenti un asino e un bue. Sicuramente ciò incoraggiò la diffusione delle rappresentazioni della Natività.
E’ sempre stato apprezzato il fatto che gli angeli abbiano avvisato della nascita di Gesù i pastori, gente povera e semplice.
Durante il Medioevo, le rappresentazioni liturgiche mettevano in scena il loro arrivo alla mangiatoia nei loro abiti di tutti i giorni.
Naturalmente non veniva dimenticato il corteo esotico dei Magi che giungevano in pompa magna agghindati con costumi principeschi.
Nel XVI secolo in Francia intorno al 1540 o a Praga nel 1562,
comparvero i primi presepi nelle chiese,
piccoli teatri immobili e silenziosi animati da statuette.
Ebbero un grande successo.
I personaggi, che potevano essere anche a grandezza naturale,
restavano in chiesa per tutto l’anno. Fu poi la volta dei presepi familiari.
I primi, molto raffinati, comparvero a partire dal XVI secolo nelle famiglie dell’aristocrazia di Napoli, che facevano a gara per commissionare agli artigiani il presepio più bello.
Poi si diffusero in Provenza, in Spagna e in Portogallo.
Nelle regioni cattoliche i presepi si moltiplicarono nel XIX secolo.
Ancora oggi la tradizione napoletana è molto ricca e i presepi realizzati a Napoli sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.
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