Una Donna per Amica
Vi capita mai di aver bisogno di un consiglio e rivolgervi ad una amica con la certezza di poter sempre contare su di lei?
E’ un’esperienza meravigliosa e rassicurante che auguro a tutti!
Soprattutto poi se quest’amica è sempre disponibile, affidabile, vera, sinceramente desiderosa del tuo bene, delicata ma se necessario anche ferma, capace di accogliere e custodire nel suo cuore le tue confidenze ma anche pronta a dirti la sua.
Quante volte davanti ad una descrizione come questa vi è capitato di dire: “magari ci fosse”!
Io l’ho trovata, il suo nome è Maria di Nazareth.
Ultimamente sono ricorsa a lei per un consiglio importante e ne ho ricevuto uno che credo possa valere per sempre.
Queste sono le esatte parole che lo racchiude:
"Qualunque cosa vi dica, fatela”,
un modo sintetico ma particolarmente efficace con cui mi sono sentita invitata ad ascoltare ogni situazione che la vita mi dona e a viverla come l’ha vissuta lei. Un po’ un invito a vivere con coraggio e fiducia qualunque cosa la vita ci presenta, così da permettere all’Amore di far concorrere tutto al nostro Bene, come ha fatto lei!
Certo non è semplice, ma il fatto che lei stessa abbia per prima vissuto tutto quello che viviamo, abbiamo vissuto o potremmo vivere è di grande aiuto.
Quante volte, ad esempio, ci troviamo per Amore a dover far qualcosa che umanamente ci sembra “impossibile” e a lottare contro la tentazione di non farcela. Penso alle volte in cui capita di dover vincere la timidezza e parlare davanti a tante persone, perdonare qualcuno che ci ha fatto del male, riaprire il cuore all’amore quando qualche ferita ancora ci condiziona, essere pazienti anche se non lo siamo stati mai e così via all’infinito.
In ciascuno di questi possibili momenti il consiglio di Maria di “fare” con fiducia nell’Amore qualunque cosa ci si presenta, non sono solo parole, perché lei per prima ha sperimentato il timore dinanzi all’impossibile, ma anche la forza dell’Amore che, chiamando, dona anche la capacità di rispondere.
Quante volte ci capita di sentirci inadeguati dinanzi alla necessità di aiutare qualcuno, di avere la sensazione che l’altro possa addirittura star meglio di noi in quel momento, eppure dover essere noi dono per lui.
Un po’ come quando Maria, appena incinta (quindi in un momento tanto delicato), si mette in viaggio verso sua cugina Elisabetta che è al sesto mese di gravidanza (i mesi più delicati sono passati!). Il suo fidarsi e fare quello che l’Amore le chiede è incoraggiante per tutti i momenti in cui il nostro sentirci inadeguati ci bloccherebbe.
Quanti momenti ci capita di vivere lottando tra i tempi e i modi con cui noi avremmo fatto o visto alcune cose e quelli che la realtà invece ci presenta. Totalmente diversi! Penso a tutte le volte in cui pensavamo di aver capito quella persona e invece si è rivelata diversa, quelli in cui organizziamo un evento pensandolo da sempre in un modo e poi lo vediamo realizzarsi in un altro o semplicemente quando ci programmiamo la giornata in un modo e la vediamo procedere diversamente tra un imprevisto e l’altro. In tanti di questi momenti non è affatto semplice mantenere il cuore nella pace.
Anche in questo caso il consiglio di Maria di fare ciò che ci si presenta custodendo l’Amore nasce dalla sua esperienza. Chissà quante volte avrà pensato al momento della nascita di suo Figlio e non credo davvero che i suoi pensieri prevedessero Betlemme, né tantomeno una mangiatoia!
E con quanta facilità ci accade che la vita, le cose da fare, il lavoro, le responsabilità, gli impegni presi, i figli, la famiglia, la casa, ecc., ci preoccupano al punto da causarci l’angoscia! Soprattutto in questo memento storico, tra precarietà e crisi economica, credo che l’angoscia sia una tentazione tanto forte e anche comprensibile
Questo è il caso in cui più di tutti ringrazio Maria che, avendo smarrito suo figlio nel tempio, prova angoscia. La ringrazio perché è tanto rincuorante saperla una di noi, poter parlare a lei della nostra angoscia senza dover spiegare cosa si prova, ma rassicuràti dal fatto che lo sa!
In questo caso è suo Figlio a darle un consiglio richiamandola a fare come Lui, che si “occupa” delle cose senza “preoccuparsene”. Preoccuparsi in fondo equivale ad occuparsi talmente tanto delle cose da non lasciare più a Dio uno spazio tale da poterci dare una mano a risolverle evitando l’angoscia!
E infine, quante volte la vita ci pone dinanzi la morte. Non solo la morte fisica di qualcuno che amiamo oppure una malattia, ma anche la fine di un rapporto di amore o di amicizia, qualcosa o qualcuno che ci hanno feriti al punto da far morire una parte del nostro cuore, un fallimento, un progetto andato male…
Stavolta non sono le parole di Maria a darci un consiglio ma, come non mai, ciò che lei stessa fa. E lei sotto la croce “resta”,“accoglie” ed “è accolta”.
Amica cara, tu che sai come si fa, nei momenti in cui il nostro viaggio incontra la morte, donaci il coraggio di rimanere nell’Amore, donarlo e accoglierlo!
Fonte: http://www.nuoviorizzonti.org/
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