7° Giorno
Camminare
umilmente con Dio significa camminare in solidarietà con coloro che lottano per
la giustizia e per la pace. Camminare nella solidarietà ha implicazioni non
solo per il singolo credente, ma anche per la stessa natura e per la missione dell’intera
comunità cristiana. La Chiesa è chiamata e resa capace di condividere la
sofferenza di tutti, attraverso il sostegno e la cura dei poveri, dei bisognosi,
degli emarginati. Questo è implicito nella nostra preghiera per l’unità dei
cristiani.
Il
Movimento ecumenico si prodiga per superare le barriere antiche e nuove che
dividono i cristiani, ma può farlo grazie ad un concetto di unità visibile che
lega la natura e la missione della Chiesa nel servizio all’unità del genere
umano e al superamento di tutto ciò che nuoce alla dignità degli esseri umani e
ci mantiene lontani. Come si è espressa Fede e Costituzione: “La Chiesa è
chiamata e investita del compito di condividere le sofferenze di tutti
attraverso l’impegno per la difesa e l’attenzione verso il povero, il bisognoso
e l’emarginato. Questo comporta l’analisi critica e la denuncia delle strutture
ingiuste e operare per la loro trasformazione. Questa testimonianza fedele può
anche coinvolgere gli stessi cristiani nella sofferenza per amore del Vangelo.
La
Chiesa è chiamata così a sanare e a riconciliare le relazioni umane infrante e
a essere lo strumento di Dio per la riconciliazione delle divisioni e delle
ostilità fra gli uomini” (La Natura e la Missione della Chiesa, n.40). Ci sono
molti esempi di questi atti di guarigione e riconciliazione nelle chiese
indiane. I cristiani Dalit ci ricordano altri tipi di ingiustizie e altri modi
in cui possono essere superate. Fino a poco tempo fa le leggi cristiane indiane
sull’eredità diseredavano le figlie femmine. Le chiese hanno sostenuto la
richiesta per un’abrogazione di questa legge arcaica. La storia dell’eredità di
Selofcad in cui Mosè si rivolge a Dio per ottenere giustizia in favore delle
figlie, è stata d’ispirazione per ottenere giustizia per le donne. Perciò i
cristiani Dalit, nella loro battaglia per la giustizia, sono stati spinti
da questa testimonianza biblica. Essi si sono impegnati con Dalits di altre
fedi e con circuiti secolari e movimenti sociali in India e in tutto il mondo,
nella loro resistenza contro l’ingiustizia. I Dalits sono stati ispirati, nella
loro lotta contro l’ingiustizia, dall’esempio di altri movimenti di riforma
sociale.
La
parabola del buon samaritano è un’immagine biblica della Chiesa unita nella
solidarietà con gli oppressi. Come i Dalits, il buon samaritano viene da una
comunità disprezzata e ai margini, ma è lui che, nella storia, si prende cura
dell’uomo abbandonato sulla strada e che proclama con la sua azione solidale,
la speranza e la consolazione del vangelo. Il cammino verso l’unità dei
cristiani è inseparabile dal camminare umilmente con Dio nella solidarietà con
tutti coloro, e ciascuno di coloro, che hanno bisogno di giustizia e di
benevolenza (cfr. Lc. 10,25-37)
Preghiera
O
Dio Trino, nella tua vita ci offri un modello unico di interdipendenza, di
relazione amorevole e di solidarietà. Rendici uno affinché possiamo vivere la
nostra vita in questo modo. Insegnaci a condividere la speranza che troviamo
nelle persone che lottano per la vita, in ogni parte del mondo.
Fa’
che la loro perseveranza possa essere per noi ispirazione a superare le nostre
divisioni, per vivere in santo accordo gli uni con gli altri e per camminare
insieme nella solidarietà. Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la
pace. Amen.
Domande per la riflessione personale
1.
Chi, nella tua comunità, ha bisogno della solidarietà della comunità cristiana?
2.
Quali chiese sono, o sono state, in solidarietà con te?
3.
In quale modo, nel tuo contesto, una maggiore unità fra i cristiani potrebbe
accrescere la
solidarietà
della Chiesa verso coloro che sono bisognosi di giustizia e di bontà?
Presso dall'Opuscolo 2013.
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