durante la Santa Messa celebrata da Padre Modest
Ouedraogo camilliano dove tre delle nostre sorelle
hanno rinnovato i santi voti: Sr. Eliene, Sr. Gelane e
Sr. Jovy Rhose
Rimanete nel mio Amore
Che
cosa spinge l'uomo ad AGIRE, a LAVORARE, a AFFATICARE, a CERCARE, a
PREVEDERE...che cosa lo fa muovere ogni giorno, ogni anno di questa vita che
passa cosi velocemente? Autori o scrittori autorevoli dicono che è "l'interesso", la sociétà moderna ci
fa credere che è il "piacere",
i giornali ci dicono che è "la
voglia o la sete del potere"...
Cristo
ci parla al futuro nel suo ultimo e lungo discorso ai suoi discepoli e ci dice
che è e sarà l'AMORE il motore
fondamentale nonché indispensabile della nostra vita, di ogni vita umana.
"Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore,
come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore"
(Gv 15, 9-10)
Ciascuno delle frase
stabilisce un parallelismo tra il Padre e Gesù da una parte, Gesù e i discepoli
dall'altra parte. La prima frase nomina, successivamente il Padre, Gesù, infine
i discepoli. La seconda segue un movimento inverso. Abbiamo quindi una parabola
che parte dal Padre e fa ritorno al Padre. L'amore trova la propria sorgente
nel Padre, passa dal Padre nel Cristo, e dal Cristo nei Discepoli. Ed è in
questo amore che Cristo ci invita a rimanere.
Di
fatti, chi vive nell'amore, vive in Dio:
e ha già il paradiso dentro di se, anche se il mondo gli dovesse crollare
addosso. chi non vive nella carità, non
vive in Dio: e ha già l'inferno dentro di se, anche se umanamente tutto gli
va bene. Si, quando il cuore è abitato dall'amore, vive spontaneamente tutte le
esigenze dell'amore. Se manca la carità, tutto è senza valore. (cf. Card. Angelo Comastri, una buona
notizia per te!)
Cristo
ci invita a restare in Lui e a Lui per godere della vera vita, della felicità
vera, per condividere la sua Gioia, o detto semplicemente, per VIVERE! "Dio
non muore il giorno in cui cessiamo di credere in Lui; ma noi moriamo il giorno
in cui ci stacchiamo da Lui." (H. de LUBAC) Rimanere in Cristo"
significa rimanere nell'amore. Dio è Amore, vivendo l'amore, noi ci immergiamo
in Dio e ci riempiamo della gioia di Dio.
Amandovi gli uni gli altri
Rimaniamo
nel suo amore, seguendo i suoi comandamenti, precisamente, amandoci, amando il
prossimo. Di sicuro, vorrei amare come voglio io, quando stabilisco io, e
quanto decido io. Ma il vangelo odierno non celo permette per nulla. ci
schiaccia da esigenze tali da togliere il fiato. Vorrei amare rimanendo al mio
posto, senza scomodarmi eccessivamente, senza privarmi di nessuna delle cose
cui sono attaccato. Mi è estremamente ostico "USCIRE" da me stesso,
dal mio egoismo, dai miei calcoli, dal mio comfort, dai programmi, dai miei
interessi, per scendere fino all'altro, accorgermi della sua presenza, entrare
nel suo problema, impossessarmi della sua sofferenza: Voglio essere io a decidere
chi devo amare o chi merita il mio interessamento, ma il Maestro insiste e
ribadisce il chiodo fastidioso che non devo essere io a "scegliere"
il prossimo. Il prossimo si presenta come vuole, nel momento meno opportuno,
nella maniera meno elegante; con le pretese meno discrete, spesso con una
faccia ripugnante. E Cristo ci spiega che non c'è amore vero se non ci si
arriva a donarsi, sacrificarsi. Allora mi nasce il dubbio di essere un
analfabeta in fatto di amore. Sono un principiante che ha chiamato amore ciò
che era semplicemente egoismo verniciato di buoni sentimenti. Amare veramente
si serve della misura divine: "come" il Padre, come il Figlio.
Ma come arrivare a tale tipo di amore quanto troppo
idealista! come bisogna amare? con il cuore o con la testa? di sicuro, amare
con la testa è possibile ma lo si fa chi è stato deluso e quindi metti dei
paletti per proteggere i suoi sentimenti. Amare con il cuore è abituale con il
rischio però di uscirne martire se avviene un tradimento.
Con il cuore nella testa
"So
per esperienza che siete tutte piene di cuore, ma parecchie fra voi altre
tenete la testa nel cuore, ora sarà meglio teniate il cuore nella testa e cosi sarete più attente e vigilanti per non
dispiacere anche involontariamente al Signore e a vostra Madre!" (dalle Lettere di P. Luigi TEZZA, ND de
la Chaux, francia, 21-05-1893)
Il cuore
nella testa! l'amore nella logica! il sentimento nel ragionamento! sembra impossibili,
squilibrato, addirittura stupido! Ma non ci sono scorciatoie possibile: non servono ragionamenti nell'amore divino per
il prossimo; anzi la logica frena l'amore, restringe gli spazi dell'amore,
chiudo il cuore, toglie la sensibilità, impedisce la passione e la compassione
che nascono dal cuore. Il Cuore nella testa per invitarci a Amare anche nel
ragionamento e smettere di ragionare nell'amore o riflettere nell'amare. Cosi
si capisce allora Sant'Agostino quando dice: "Dove c’è amore non c’è Bisogno del perdono, perché quando ami, ami e basta".
Allora carissimi sorelle, PIU CUORE nella TESTA perché la vera carità, che deve essere la vostra, è paziente
e benigna, non è invidiosa, non agisce mai con alterigia o dispetto, non si
gonfia mai di vana ambizione, non cerca mai il proprio interesse, non pensa e
non parla mai male di nessuno, ma supporta tutto e tutti, spera sempre, soffre
ogni pena e umiliazione. (P. Tezza, Lille 15 Luglio 1898)
Alle nostre sorelle che oggi rinnovano i voti, vorrei dire , ricordatevi
sempre della parola del Signore quando dice: "non voi avete scelto me, ma io ho
scelto voi"
la strada del FIAT o
ECCOMI è una strada di rinuncio che sembra spesso lunga e a volte non appagata
dalle consorelle, dai fedeli, addirittura da DIO! in qui momenti ricordatevi
che non voi avete scelto Lui, cioè non avete fatto un regalo al Signore
rispondendo alla sua chiamata. è Lui che vi ha scelte, vi ha poste dove siete e
sarete, dove servite, è lui che vi ha posto dove soffrite o dove sperate, e non
avete nemmeno diritto di rinunciare o di tirarvi in dietro, vi ha scelte perché
portiate frutto che rimanga! Dio vi ama
di un amore infinito e infinitamente efficace. Non dubitate, coraggio e
confidenza figlie mie, state a Dio fedele nel vero spirito della vostra santa
vocazione, e avrete anche in ciò il centuplo di quello che avete dovuto
lasciare. (P. Tezza, Verona 10 Giugno 1898)
Sr. Eliene
Sr. Gelane
Sr. Jovy Rhose
"vi benedico tutte, una ad una, come
se tutte e ciascuna vi avessi qui ai miei piedi; intendo nominarvi tutte e
senza eccezione, come tutte senza eccezione siete nel mio cuore e nella mia
mente per cui mai non cesso un solo istante di raccomandarvi al Signore perché
vi faccia tutte sante. .../... vi lascio mie dilette figlie nel Cuore SS.mo di
Gesù in cui vi amo tanto". Padre Tezza, ND de
la Chaux, francia 21 maggio 1983
Chi ama non dimentica;
chi dimentica non ama;
chi ama dimenticando, ha dimenticato di amare
(San Pio da Pietralcina)
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