Santa Messa presieduta da padre Modeste Ouedraogo e concelebrata da dieci sacerdoti sei della Vice Provincia del Benin -Togo: p. Hubert Goudjinou; p. Epiphane Nayeton; p. Jose Michel Favi; p. Medard Aboue; p. Casir Ghezo; p. Hermeland Kpade; e tre della Vice Provincia del Burkina Faso: p. Pierre Yanogo; p. Emmanuel Zongo (incluso p. Modeste) tutti camilliani e un sacerdote diocesano della diocesi di Civitavecchia Don Herbert. E l'accolito Salvatore Portillo anche lui camilliano.
Una bellissima giornata vissuta in famiglia insieme a tante sorelle, parenti e amici.
Ecco le parole dell'Omelia di padre Modeste che accompagnano le foto della celebrazione.
Una bellissima giornata vissuta in famiglia insieme a tante sorelle, parenti e amici.
Ecco le parole dell'Omelia di padre Modeste che accompagnano le foto della celebrazione.
Custodi della tenerezza di Dio! Donne di Silenzio!
Oggi onoriamo uno dei più grandi santi della Chiesa, ma se mi posso permettere, direi che oggi celebriamo la festa del Santo più sfortunato della storia della Chiesa. Di fatti, quando guardiamo alla sua vita, sembra che non gliene è mai andata una diritta! Spesso ha dovuto rivedere o accantonare i suoi piani e progetti. Personaggio importantissimo, eppure un po' dimenticato nella storia o non tanto venerato! sembra passivo ma lo è, anzi è molto attivo, sempre al lavoro, sempre in cammino. "Nel corso della sua vita, che fu una peregrinazione nella fede, Giuseppe, come Maria, rimase fedele sino alla fine alla chiamata di Dio [...] al momento della sua «annunciazione» non proferì alcuna parola: semplicemente egli «fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore» (Mt 1,24) (Redemptoris custos N°17) L'evangelista Matteo lo chiama Uomo Giusto! La Chiesa avverte in lui un modello di vita per tutti: è il grande silenzioso, un fedelissimo custode, l'emblema della la fede obbediente o dell'obbedienza credente. Non parla, nemmeno nel suo sonno! al massimo, sogna e fine nel sogno, ascolta! San Giuseppe è il Figlio di Davide come lo ha preannunciato il profeta Natan. Vive un dramma paragonabile al sacrificio di Abramo, cioè perdere la persona più amata; poi per intervento di Dio, ritrovarla. fece dell’obbedienza al Signore la spina dorsale della sua esistenza. Acconsente e entra nel mistero sconvolgente quasi schiacciante che gli chiede il Signore.
Sorelle carissime, parto da questa premessa sulla vita di San Giuseppe per arrivare adesso a voi sr Virginie, sr Reine e sr Lydia. Di sicuro voi non siete sfortunate. Siete fortunatissime. Avete la grazia, la gioia e l'onore di dire il vostro SI per sempre nel giorno in cui la Chiesa celebra la ricorrenza di un SI storico ed eterno espresso nella vita di San Giuseppe. Fate la vostra professione perpetua per vivere il carissima della misericordia proprio nell'anno Santo della Misericordia. Offrite la vostra vita per sempre a Dio nell'anno di preparazione al 125° della vostra Congregazione! Siete importanti perché il Signore vi ha scelte. Siete fortunate, perché il Signore conta su di voi. Siete speciali perché oggi con ognuna di voi il Signore stabilisce un alleanza perpetua. "Con la Professione perpetua, segno dell'unione indissolubile di Cristo con la Chiesa sua sposa, la religiosa porta a compimento la sua totale donazione come sacrificio offerto a Dio, e con questo l'intera sua esistenza diviene un ininterrotto culto a Dio nella carità " (Const.168). Questa celebrazione mette il Sigillo dell'amore e della fedeltà sulla vostra vita. La vostra esistenza d'ora in poi sarà solo e sempre un culto ininterrotto a Dio nella carità.
Siamo felici con voi e per voi. Ma sapete perché siamo qui? per pregare per voi. per condividere la vostra gioia. per dirvi che non siete sole, che vi vogliamo bene .... ma siamo qui per poter ricordarvi nei giorni feriali e particolarmente nei venerdì santi della vostra esistenza, che avete promesso per sempre di essere tutto a Dio e per Dio! Siamo qui per dirvi che crediamo in voi e vi prendiamo sulla parola e siamo pronti ad sostenervi ma anche a chiedervi conto della vostra promessa che farete fra poco. C,ho tanto da dirvi e niente da dirvi anche! Ma, la più bella e vera omelia oggi è la vostra testimonianza, la vostra gioia e la vostra donazione totale a Dio.
Virginie, Reine e Lydia, lasciando ogni convenienza liturgica o sociale, vi chiamo per nome per dirvi che il Signore che oggi accoglie l'offerta della vostra vita vi ha chiamate, vi ha scelte, vi ama come siete: donne, africane, dal Benin o dal Burkina Faso ... ognuna con la sua storia, la sua umanità, le sue fragilità.
Non commettete mai l'errore di rifiutare, mascherare o rifare la vostra umanità. la vostra umanità è bellissima e piace come tale a Dio. Non ha bisogna di liposuzione o di ritocco per comparire ... Il Dio che si è fatto carne ci insegna ad amare la nostra umanità perché è dentro questa umanità che ci salva. Dio vi conosce ed è per questo che vi ha chiamate. Nel vivere vostro SI quotidiano, siate voi stesse, con umiltà e verità. Rimanete umane. Non diventate angeli, non fate le santarelle! Dio vi conosce e non vi ha chiamate per fare teatro. Dio, la Chiesa, la vostra congregazione, il mondo non ha bisogna di bravi attori nella vita consacrata, ma di testimoni miti e coraggiosi. Vivete la vostra consacrazione, siate suore figlie di San Camillo. La vostra consacrazione ci insegna a tenere insieme divinità e umanità del Cristo, onnipotenza e povertà, grandezza e piccolezza, vittoria e sconfitta; ci insegna soprattutto a non servirci degli ultimi per diventare primi.
Sorelle carissime, questo è il vostro giorno! è il giorno che il Signore ha preparato per voi. Oggi, in questa Chiesa, in questa momento, nella semplicità dei gesti, in presenza di tutte le consorelle, i concelebranti, i vostri parenti e amici, in comunione con tutti i vostri cari famigliari assenti, in comunione con il cielo, oggi, adesso, si compie una realtà che ci sorpassa.
In questo momento, precisamente dopo mia predica, con le povere parole umane: Eccomi, si lo voglio, faccio voto ...e quant'altro, espresse magari con una voce tremante, un cuore palpitante e inquieto, uno stomaco bruciante, una gola secca...si, in questa umanità vostra ma trasportata e posseduta dallo Spirito Santo si adempie una opera divina. Dio vi viene incontro, Dio vi sceglie, Dio vi Consacra e di più, Dio crede in voi, Dio conta su di voi. Un dono straordinario del Signore, assolutamente gratuito, un dono del suo amore di predilezione. Nessuno di noi può pretendere di capirlo totalmente o esserne degno. Neanche voi avete una conoscenza piena di ciò che Dio sta compiendo nella vostra vita. Nessun consacrato ha una consapevolezza fulminante di ciò che Dio fa di lui al meno di pretendere. Carissime, non siate mai maestre della vostra chiamata, non diventate mai esperti della vostra missione, padrone della vostra vocazione o della vostra stessa vita. Solo Dio Sa. Lui solo sa perché ci ha chiamati, per che cosa ci ha chiamati. Se c'è una cosa da sapere, è questa: L’amore del Signore è fedele, fedele per sempre! e la consacrazione è una grazia: una grazia che sprigiona ogni giorno l’aiuto necessario per la risposta di fedeltà da offrire al Signore.
Sorelle carissime, buon cammino con il Signore. Nel dedicare tutta la vostra vita al carisma della Misericordia, vi auguro non di essere povere, caste e obbedienti, ma vi auguro con tutto il cuore di CUSTODIRE la Castità, di SCEGLIERE la Povertà e di VIVERE l'Obbedienza.
Fate professione nel giorno di San Giuseppe, allora vi auguro solo due cose ispirandomi dalla vita di San Giuseppe. Vi auguro di essere sempre e dovunque DONNE di SILENZIO: il rumore fa male, le chiacchiere, le pettegolezzi creano problemi. Non un silenzio vuoto, o pieno di rancore, di mormorazioni di oddio, di vendetta in spirito. Non un silenzio peggio della parola, carico di condanna, un silenzio che ignora o uccide ... donne di Silenzio ovverosia, che sanno ascoltare Dio e gli altri. Donne che vivono un silenzio pieno della presenza di Dio, un silenzio che crede, accoglie, comprende, porta e sopporta, un silenzio che fa parlare Dio. Silenzio! perché c'è più carità in una goccia di operosità che in una mare di chiacchiere. Infine vi auguro di essere CUSTODI! Custodi della vostra stessa vita, delle vostre consorelle, ma soprattutto, custodi del dono prezioso che Dio vi ha fatto nel Chiamarvi al suo servizio. E il più bello dono che dovete custodire come donne consacrate ed offrirlo sempre al mondo, è la tenerezza di Dio. Si, siate custodi della Tenerezza di Dio per un mondo crudele, violento, sofferente e malato. Solo chi serve con amore, sa custodire. Dio Crede in voi, la chiesa conta su voi, non deludeteci.
PAX VOBISCUM.
Sr. Reine insieme alla sua sorella e cognato |
Tanti Auguri di Santità carissime sorelle!
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