«Il Regno dei Cieli è simile a un Tesoro» Commento al Vangelo del 30 luglio 2017, XVII domenica del T.O
Quando preghiamo cosa chiediamo al Signore? Cosa cerchiamo nella vita? Questi interrogativi, apparentemente scontati, prendono spunto dalle due principali letture di questa ultima domenica di luglio. La prima lettura tratta dal primo Libro dei Re, ci racconta del sogno che il re Salomone fa una notte dove Dio avanza la proposta di chiedergli qualcosa. Non ha chiesto salute, anni in più da vivere, aiuto per affrontare una particolare situazione o per superare un determinato periodo, denaro in più, vendetta per i nemici, ma ha chiesto capacità di discernimento. Sebbene abbia chiesto per se, Salomone non ha pensato a qualcosa che possa usufruire soltanto lui, ma ha chiesto qualcosa che possa servire molto per il prossimo, per i suoi abitanti. La capacità di discernimento è quella capacità di pensare al bene degli altri, oltre che di se stesso. Non si spadroneggia sul prossimo, non si usa violenza sui sudditi, non si sfrutta il più debole, non si approfitta della bontà di qualcuno, ma si aiuta il prossimo, chiunque egli sia, a saper indirizzarsi verso la strada giusta e a percorrerla insieme. La strada che si indica è la stessa strada che percorre chi la indica.
Il discernimento è espressione di una saggezza interiore, è la massima espressione della saggezza spirituale. L’uomo spirituale non è colui che pensa a se, quello che pregando concentra l’attenzione sulla propria persona, quello che non riesce a vedere le necessità altrui, il bigotto di turno.
L’uomo spirituale è colui che sa orientare la sua vita verso gli orizzonti da percorrere in comunione con il prossimo. Il re Salomone non ha nemmeno chiesto di saper pregare meglio e di più, ma ha compreso che la vera preghiera è fatta di qualità, di sostanza. È quella preghiera sostanziosa che gli ha permesso di rendere qualitativamente alta la sua stessa vita. La capacità di discernimento rende saggio il cuore dell’uomo.
Quella saggezza che troviamo nei personaggi della pagina evangelica: l’uomo che trova il tesoro in un campo, il mercante che trova le perle e il pescatore che getta la rete in mare e raccoglie una grande quantità di pesci. Ogni personaggio ha avuto senno e capacità di discernimento. Ciascuno nel suo stato di vita, senza perdersi d’animo, ha saputo orientare la propria esistenza verso precisi traguardi. La loro costanza, il profondo desiderio di raggiungere l’obiettivo, una certa ambizione spirituale, la forza di andare sempre avanti li ha portati a trovare tesori nascosti, tesori inestimabili, rendendo così piena la loro stessa vita. Abbiamo un obiettivo nella nostra vita? Siamo capaci di capire, cioè di discernere, se quell'obiettivo è quello giusto per noi? Siamo in grado di perseguire i giusti obiettivi? Sappiamo camminare insieme agli altri per raggiungere insieme i giusti orizzonti? Cosa chiediamo nelle nostre preghiere al Signore? Siamo capaci di chiedergli costanza, coerenza, capacità di non venir meno nel nostro percorso? Siamo capaci di domandargli gusto per l’impegno costante?
Padre Onofrio Antonio Farinola
sacerdote cappuccino
Il discernimento è espressione di una saggezza interiore, è la massima espressione della saggezza spirituale. L’uomo spirituale non è colui che pensa a se, quello che pregando concentra l’attenzione sulla propria persona, quello che non riesce a vedere le necessità altrui, il bigotto di turno.
L’uomo spirituale è colui che sa orientare la sua vita verso gli orizzonti da percorrere in comunione con il prossimo. Il re Salomone non ha nemmeno chiesto di saper pregare meglio e di più, ma ha compreso che la vera preghiera è fatta di qualità, di sostanza. È quella preghiera sostanziosa che gli ha permesso di rendere qualitativamente alta la sua stessa vita. La capacità di discernimento rende saggio il cuore dell’uomo.
Quella saggezza che troviamo nei personaggi della pagina evangelica: l’uomo che trova il tesoro in un campo, il mercante che trova le perle e il pescatore che getta la rete in mare e raccoglie una grande quantità di pesci. Ogni personaggio ha avuto senno e capacità di discernimento. Ciascuno nel suo stato di vita, senza perdersi d’animo, ha saputo orientare la propria esistenza verso precisi traguardi. La loro costanza, il profondo desiderio di raggiungere l’obiettivo, una certa ambizione spirituale, la forza di andare sempre avanti li ha portati a trovare tesori nascosti, tesori inestimabili, rendendo così piena la loro stessa vita. Abbiamo un obiettivo nella nostra vita? Siamo capaci di capire, cioè di discernere, se quell'obiettivo è quello giusto per noi? Siamo in grado di perseguire i giusti obiettivi? Sappiamo camminare insieme agli altri per raggiungere insieme i giusti orizzonti? Cosa chiediamo nelle nostre preghiere al Signore? Siamo capaci di chiedergli costanza, coerenza, capacità di non venir meno nel nostro percorso? Siamo capaci di domandargli gusto per l’impegno costante?
O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre
del cuore mio.
Dammi una fede retta,
speranza certa,
carità perfetta
e umiltà profonda.
Dammi, Signore,
senno e discernimento
per compiere la tua vera
e santa volontà.
Amen.
San Francesco d'Assisi
sacerdote cappuccino
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