Settembre Mese dedicato al Beato Padre Luigi Tezza

29 settembre

Ogni giorno pubblicheremmo parte della Tesi di Magistero in Scienze Religiose indirizzo catechetico La virtù della carità in Padre Luigi Tezza di Suor Haida Echevarria Schmidt. 



La carità fraterna in comunità: sostegno e forza della missione 

La vita fraterna in comunità, prima di essere una costruzione umana, è un dono dello Spirito. Infatti è dall'amore di Dio diffuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che la comunità religiosa trae origine e da esso viene costruita come una vera famiglia adunata nel nome del Signore (Cf. PC 15). «Non si può comprendere la comunità religiosa senza partire dal suo essere dono dall'Alto, dal suo mistero, dal suo radicarsi nel cuore stesso della Trinità santa e santificante, che la vuole parte del mistero della Chiesa nella vita del mondo». 

Il Cristo del Vangelo, consacrato al Padre, è il centro dell' esistenza e la ragione prima della vita della comunità. Egli infatti chiama personalmente gli apostoli «per vivere in comunione con lui e con gli altri discepoli, per condividere la sua vita e il suo destino». 164 Dopo averli chiamati e averli formati alla sua scuola, li invia alla evangelizzazione del mondo affinché i popoli conoscano la lieta novella del vangelo (Cf. Mt 10, 1-10): «la vita apostolica è stata e rimarrà sempre il punto di riferimento obbligatorio per ogni comunità che vorrà dirsi cristiana». Le condizioni per ben incominciare una nuova opera sono esigenti e richiedono dunque una unità la più perfetta possibile. La comunità deve essere caratterizzata dall'avere un cuor solo ed un anima sola. La comunità è quindi vista come un gruppo a disposizione della missione evangelica, e in continuità con la comunità apostolica. 

Padre Tezza conosceva questa esigenza. Si può ben capire allora quale sia l'impronta che egli dà allo stile di vita in comune delle sue figlie: «siate un cuor solo e un'anima sola nel Cuore Sacratissimo di Gesù; in questa unione troverete sempre l'abbondanza delle consolazioni spirituali, forza, coraggio e anche mezzi materiali per sostenervi e dilatare sempre più la santa opera vostra»

L'essere un cuor solo e un'anima sola è l'idea della Chiesa descritta negli Atti degli Apostoli, attualizzazione del desiderio di Dio manifestatoci da Gesù nel discorso dell'ultima cena "che siano una cosa sola" (Gv 17, Il). «Un cuor solo e un'anima sola nel Cuore Sacratissimo di Gesù» ecco, lì si trova la nostra unità, Cristo è morto in croce per radunare i figli dispersi e quindi nel suo cuore si trova questa unità. In questa unione si trova quanto è necessario per le cose spirituali e addirittura per accrescere e dilatare la santa opera di Dio, ovvero l'espansione del carisma nel mondo. Perché la carità fraterna sia tale, occorrono quindi persone disponibili ad essere unite e camminare nel nome di Cristo, ossia in lui, nel suo volere, espresso nel comandamento dell' amore reciproco, per cui esorta: «camminate nel vero spirito di santa dilezione fraterna, amandovi come Gesù vi ha amati e vi ama fino al sacrificio di se stesso».  Amare come Cristo ha amato: ecco la condizione per avere la presenza di Cristo nella comunità. Vivificato quindi dall'amore di Cristo, ogni membro della comunità è chiamato nella sequela di Cristo, alla piena conformazione a Lui, e ad essere suo cooperatore nell'opera della redenzione. 

«Amatevi fra di voi altre come io vi amo teneramente e da vere sorelle, affinché Gesù sia sempre con voi, e in mezzo a voi, e con Gesù avrete il paradiso». Padre Tezza usa spesso la parola "sorelle", termine che esprime un'orizzonte di condivisione di vita, di servizio e di ideale di vita di santità da raggiungere in comune, così come lo stesso riconoscersi legato da un unica scelta vocazionale. Egli considera fondamentale e necessario l'esercizio della carità fra sorelle senza la quale non può esserci vera carità neanche verso l'esterno della comunità: «ti raccomando assai, come lo raccomando alle altre di applicarvi col più grande impegno alla pratica della carità fraterna. Badate che se questa indebolisce fra di voi, ne resterà ancora meno per i poveri ammalati e, quel che è peggio, Iddio si ritirerà da voi e rovinerete l'opera Sua rovinando le anime vostre». 

Il Tezza richiama a non indebolire il fervore della carità fraterna nei confronti di coloro con cui si stabiliscono i rapporti più immediati, e la necessità di essere spiritualmente ferventi e concretamente operosi nella carità, altrimenti «Iddio si ritirerà da voi e rovinerete l'opera sua». Solo la presenza di Dio può garantire la vera fecondità apostolica, perché è da questa presenza che la comunità trae origine e fondamento. Dov'è carità e amore, lì c'è Dio, come dice un inno liturgico. 


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