14 ottobre
Durante questo mese ci lasciamo guidare dall'elaborato "Giuseppina Vannini Il carisma di fondatrice" presentato come tesi per conseguire il grado accademico di Magistero in Scienze Religiose di Suor Maria Herminia Dieguez nell'anno 1990.
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Incontro con il carisma camilliano
Le Religiose di N.S. del Cenacolo, residenti in Roma, in via della Stamperia n. 78, avevano l'abitudine di offrire, nella loro cappella, alle signore francesi residenti in città , un ritiro predicato nella loro lingua, in preparazione al Natale.
Quell'anno, 1891, gli esercizi, programmati regolarmente, ebbero un contrattempo perché il predicatore fissato venne a mancare quasi alla vigilia del 12 dicembre, giorno stabilito per l'inizio del corso. Non sapendo a chi rivolgersi, le religiose del Cenacolo ricorsero al P. Luigi Tezza, procuratore generale dell'Ordine dei Ministri degli Infermi.
Il Tezza accettò l'invito, per toglierle dall'imbarazzo.
P. Angelo Mondini, prete della Missione, aveva ricevuto dalla Superiora delle Dame del Cenacolo un biglietto di partecipazione a quegli Esercizi spirituali. Il Padre passò quel biglietto alla Vannini consigliandola di prendervi parte e dicendole: «Ciò vi farà bene». Ella, al «semplice invito del suo Direttore [ ... ], aderì pienamente e andò il 12 dicembre ad alloggiare al Cenacolo». La Vannini si trovava a Roma, di ritorno da Napoli, «ove aveva spontaneamente lasciato una Casa di educazione ... ed era tornata col proposito e desiderio di ben studiare la volontà di Dio» e poter realizzare il suo ideale, ossia la propria vocazione, nello stato religioso.
Questo in fondo era anche l'intendimento del Direttore spirituale. La Vannini non sapeva chi predicava il Ritiro: pensava fosse un padre Gesuita. Si avvicinava quasi la fine degli Esercizi; esattamente il 17 dicembre Giuditta si presentò al confessionale del predicatore. «Gli parlò della sua vocazione alla vita religiosa e delle numerose difficoltà che aveva incontrato tra le Figlie della Carità , alle quali [ ... ] aveva [ ... ] dovuto rinunciare [ ... ]. Era decisa di consacrarsi a Dio» nella vita religiosa, ma non sapeva in quale Congregazione.
Il Tezza, «nell'intento di favorirne la liberazione spirituale e psicologica [ ... ], espose alla giovane una rassegna di Istituti religiosi dove avrebbe potuto realizzare la sua vocazione [ ...]».
Ma ogni proposta creava perplessità nella Vannini.
continua....
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