In questo nuovo mese settembre 2021, e in attesa dell'esito del Processo Canonico Diocesano (Super Miro) per la Causa di Canonizzazione del Beato Luigi Tezza; vi presentiamo il capitolo V della tesi "Il carisma dell'assistenza agli Infermi e padre Luigi Tezza" di Suor Catalina Osella (religiosa camilliana, argentina) presentata per ottenere il grado accademico di "Magistero in Scienze Religiose" preso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose "Ecclesia Mater" della Pontificia Università Lateranense a Roma 1983.
Capitolo V pag. 77-105
La preziosa eredità
Le virtù (continuazione)
La carità fraterna era la virtù che più stava a cuore al padre; per questo raccomandava ancora a suor Alfonsina nell'aprile 1895: « ... Ti raccomando assai assai, come lo raccomando alle altre di applicarvi col più grande impegno alla pratica della carità fraterna. Badate che se questa indebolisce fra di voi altre, ne resterà ancora meno pei poveri ammalati e, qual che è peggio, Iddio si ritirerà da voi e rovinerete l'Opera Sua, rovinando le anime vostre ... Per l'amor di Dio, Figlie carissime, non amareggiate il mio cuore paterno, nemmeno col più lontano sospetto che possa fra di voi venir meno la santa e dolcissima carità di Gesù. Ricordatevi di ciò che mi avete promesso e avete promesso al Signore ... Abbiamo tanto bisogno che il Signore stia con noi! Il solo mezzo di legarcelo è quello di mantenerci nel fervore della carità ... Vogliatevi bene, sopportatevi ed aiutatevi con reciproco affetto. Che la superiora renda soave il giogo della Santa Obbedienza alle sorelle colla sua dolcezza; che le sorelle rendano meno pesante alla superiora la sua Croce colla loro amorosa e pronta docilità...» 67.
L'8 settembre, nuovamente a suor Alfonsina, raccomandava: « ... Cerca di far sempre regnare la più dolce e fratellevole carità fra di voi altre, affinché N(ostro) S(ignore) faccia sempre il Quinto con voi quattro: e allora sarò certo che tutto andrà benissimo ... »68.
Da Lilla il 15 luglio 1898 così ammoniva: « ... Ricordovi che la vera carità che deve essere la vostra: è paziente e benigna; non è invidiosa, non agisce mai con alterigia o dispetto; non si gonfia mai di vana ambizione; non cerca mai il proprio interesse; non pensa e non parla mai male di nessuno, ma sopporta tutto e tutti, spera sempre e soffre ogni pena ed umiliazione. Siate animate tutte di tal carità quale ce la propone S. Paolo, così fra di voi altre, come nei vostri rapporti col resto del vostro prossimo ... » 69.
Ancora in occasione della festa della Madonna, Salus Infirmorum, il 28 agosto 1898, da Lilla scriveva: « ... come vere Figlie di S. Camillo dovete di più primeggiare nella carità, tra di voi altre prima di tutto e poi verso gli altri massime verso i poveri infermi, disposte per la carità a fare sempre qualunque più doloroso sacrificio: non solo quello delle forze, delle comodità e della vita, che tante volte sono i meno difficili, ma quelli sopratutto della natura, della volontà, e dell'amor proprio. Oh! siatemi in questo sempre generose, figli mie dilettissime e tale generosità sia di ogni istante e nei più piccoli dettagli della vita ordinaria, massime nel sapervi, non solo sopportare reciprocamente con pazienza, ma nell'amarvi sinceramente le une le altre, malgrado i difetti di natura, di carattere,di educazione che possiate scorgere nelle vostre sorelle ... Badate che il diavolo fa e farà sempre di tutto per seminare la discordia e dividere i cuori nelle vostre Comunità, anche di zelo e di maggior bene. Non vi fidate mai delle vostre idee e viste particolari per quanto buone vi sembrino. Avete nelle Vostre Superiore l'espressione genuina e sicura di ciò che è vero bene secondo Iddio. Non vi sbaglierete mai seguendo questo lume che è il lume della fede ... » 70.
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67 AFSC, 1 A 017.
68 AFSC, 1 A 097.
69 AFSC, 1 A 027.
70 AFSC, 1 A 028.
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